lunedì 8 settembre 2014

NOTTI BIANCHE

Quando abbiamo visto per la prima volta questa casa, Patasgurzo gattonava appena, con il sederone appesantito dal pannolone. Un unico stanzone, i soffitti a voltine e e finestre di mattoni.
Quando l'abbiamo fatta imbiancare il giovanotto camminava da poco, io avevo i piedi immersi nell'acqua del mare e l'imbianchino preoccupato mi chiedeva se fossi davvero convinta dei colori che avevo scelto.
La casa così venne chiamata casa gialla, perché quel giallo che riempiva le pareti e persino l'aria era davvero...importante.
Ma io lo amavo molto, l'ho sposato con colori accesi e mi sono immersa in un mondo in technicolor.
Con il passare degli anni ho iniziato a sentire il peso di tutti quei colori con la C maiuscola, la casa si riempiva di bambini e giocattoli che saturavano l'aria già per sé.
E cos' il divano e la libreria sono diventati bianchi, e il tappeto verde prato.
L'anno successivo è stato il turno di tavolo, cornici, lampade e accessori sparsi qua e là, qualcosa diventava bianco, qualcosa si uniformava in varie sfumature d'azzurro. Dipingevo in preda a un furore terapeutico ed era quasi pericoloso starmi accanto. Il colore come terapia a un dolore che era solo il prodromo di un brutto autunno. Le pareti continuavano a essere gialle, come un sole sullo sfondo.



sedia cijecam original!

Quest'anno stavo bene, sono stata bene, è stato bellissimo e ho letto anche un sacco di libri spaparanzata sul mio divano ancora bianco (super poteri dei copridivano). Avevo però un' altro tipo di dolore da curare, quello provocato dall'imbianchino che avrebbe dovuto togliere anche quel giallo dalle pareti, lasciandomi annegare in un mare di latte. Ma a Luglio, quando avrebbe dovuto venire, il nulla.


E così per la prima volta in dieci anni quel giallo ha iniziato a pesarmi un po' e l'unica soluzione che ho trovato è stata quella di imbiancare i mobili della cucina.



Di notte, perché lo dite voi a Patagnoma di non toccare visto che la vernice è fresca o che non può correre per casa con un pennello pieno di vernice in mano?


Oggi comunque l'imbianchino e venuto......

mercoledì 3 settembre 2014

10 ANNI (E SON SOLO LA META')

Anche se quest'anno pare esser stata latitante e ballerina, l'estate, almeno da calendario scolastico, volge quasi al termine. Che poi non me ne vogliate quest'estate piovosa e singhiozzante a me non è neanche spiaciuta. Ho avuto meno mal di testa e non facendo troppo caldo, per la prima volta in undici anni mi sono anche un pochino abbronzata!
Così ho sfoggiato una faccia un po' meno sbattuta del solito alla nostra tradizionale festa di fine estate.
Il tema di quest'anno ha biecamente tagliato fuori i bambini e per una volta tanto ci siamo festeggiati noi genitori. In una giornata splendente e non afosa abbiamo festeggiato infatti i nostri dieci anni di matrimonio. Anche quel giorno il cielo era di un azzurro profondo e i piedi affondavano nel verde del prato.



E così abbiamo riunito amici vecchi e amici nuovi, abbiamo abbracciato da lontano gli amici assenti, ci siamo infilati veli e papillon e insieme al volgere dell'estate abbiamo sorriso a un pezzo del nostro cammino, che invero è iniziato ben prima di dieci anni fa.


Abbiamo mangiato, bevuto, mangiato. Qualcuno si è abbioccato e i papà hanno anche fatto una partita di basket che forse è durata tre minuti pieni.

cheesecacke alla mortadella



Patasgurzo ancora una volta si è occupato dei giochi e anche se come tema della festa avrebbe preferito matrimoni misti tra divinità e comuni mortali, si è rassegnato a trascinare i suoi amici in giochi più tradizionali.







Il sole ha tinto di rosa il cielo salutando ancora una volta una bellissima giornata.
Grazie a chi è stato con noi, in presenza e in spirito, per questa giornata, per questi dieci anni, per i nove precedenti e tutti quelli che ancora verranno.





CHEESECACKE ALLA MORTADELLA

Se un po' mi conoscete sapete che la metà delle mie ricette in realtà sono fallimenti, questa volta volevo stupirvi con una ricetta in verità buona. Sono stata anche attenta e ho scritto bene le quantità che avevo utilizzato, su un foglietto che ho diligentemente perso!
Sappiate però che si può fare un ceesecake salato alla mortadella piuttosto buono.
Per la base ho frullato taralli pistacchi e burro. Per la parte cremosa ho frullato formaggio spalmabile, altrimenti detto Philadelphia, con la mortadella e ho aggiunto della gelatina in fogli (ammollata strizzata sciolta). Ho mollato il tutto in frigo fino al momento in cui non mi sono decisa di decorare con mortadella e pistacchi.
Se azzeccate le dosi, bon appetit!