giovedì 29 novembre 2012

PER NOI DUE SOLI


Il desiderio di avere dei cloni penso di averlo sempre avuto. 
Da piccola per mandarne una a mangiare al posto mio. Una che facesse il bagno (o meglio che ne uscisse mentre io me ne sguazzavo ancora al calduccio). Piu' avanti ne avrei voluta una che facesse i miei compiti, quantomeno quelli di matematica, e andasse a scuola in quei giorni da strappare dalla Smemo.
E poi quella che andasse al lavoro, pulisse la casa, facesse la spesa, leggesse un libro, dipingesse una sedia, facesse dei figli, andasse in vacanza. prendesse un aperitivo, avesse mal di testa, lavorasse a maglia, uscisse con le amiche.....potrei andare avanti all'infinito, perche' la vita e' piena di cose meravigliose che vorresti fare tutte insieme e di cose meno belle che comunque ti tocca fare.
Adesso poi ho avuto la bella pensata di fare tre figli, senza pero' risolvere prima la questione dei cloni.
E anche se adoro averli tutti e tre insieme, che ridono, piangono, cantano, urlano, e mi incanto a guardare quello stesso filo che li unisce, quella rotondita' della guancia, quello sguardo un po' truce, quel biondo che si sfuma uno nell'altro, a volte mi sembra di non farcela, di non essere abbastanza per ognuno di loro.
E se con Patagnoma vivo ancora in semisimbiosi, se dove finisce la mia mano spesso c'e' la sua, piccola e morbida, e con Patasgnaffa ho un pomeriggio da passare insieme per portarla a far circo dall'altra parte del Lago, Patasgurzo, un poco ruvido, un poco tenero, un poco sorridente, un poco malmostoso, un poco bambino, un poco ragazzino e' quello che mi sfugge di piu'. Ed e' quello che in questo periodo, pronto com'e' ormai al grande salto, in realta' ha piu' bisogno della mamma, tentennando  tra il crescere e l'accoccolarsi tra calde braccia.
Allora ho deciso, visto che di cloni ancora in giro non ce ne sono, di prendermi un pomeriggio ogni tanto da passare sola con lui.
E cosi' ieri ha bigiato il pomeriggio, e gia' per questo mi ama un po' di piu', e siamo andati a farci un giro in citta'....in una giornata non proprio ideale. Ma Milano, lucida e fradicia ci ha comunque premiato, le macchine si affollavano per le strade, ma senza quella nevrosi da pioggia che spesso si scatena. I tram passavano veloci e non troppo pieni. L'acqua cadeva abbondante, ma non troppo gelida.

Siamo stati a vedere Picasso, e non abbiamo fatto neanche la coda. All'inizio voleva solo vedere ritratti "in cui si vedessero le persone davvero" ma poi si e' appassionato al gioco "io qui cosa ci vedo" e, per la miseria, non ne ha sbagliato uno! 



Seduto per terra, indifferente ai piedi che gli stavano attorno ha anche schizzato un paio di quadri.





Poi siamo andati da Olivia, la sua prima amica, quella con cui chiaccherava attraverso il liquido aminotico, e abbiamo aspettato che ci portassero del cibo messicano, che desiderava provare ormai da mesi (ovviamente quello preparato da me non valeva). 




Dopo cena abbiamo fatto la stessa strada percorsa mille volte nei suoi primi tre anni di vita, quando ancora era l'unico patasgnaffo per casa. Quando andava a giocare dalla piccola Olly e visto che c'era mangiava, si faceva il bagno e si faceva prestare un pigiama. E cosi' spingevo un passeggino con un bambino (teoricamente) pronto per andare a nanna. 
Ieri invece ho seguito un ragazzino in jeans che boffonchiava di goal e autogoal....ed  e' stato comunque bellissimo. 


lunedì 26 novembre 2012

THE FELLOWSHIP OF THE TRAVELLING VINTAGE ITEMS


La piccola matrioska, probabilmente ha gia' molte storie da raccontare.
Chissa' da dove viene, quante manine curiose l'hanno aperta e smontata, quanta polvere si e' scrollata di dosso, quante cose hanno visto i suoi dolci occhi neri.
Sicuramente ha un sacco di storie da raccontare, ma misura le parole, forse perche' non parla la nostra lingua.
Forse parla l'olandese, perche' e' stata prima ospite di Marlous e poi di Ilaria, ma chissa' prima dove e' stata e chissa' dove andra'.
E si, perche' questa piccola signorina di legno ha la vocazione della viaggiatrice, forse perche' puo' mettersi i bagagli nella pancia!
Per un po' e' stata con noi, ci ha fatto compagnia, ci ha raccontato una storia che sa di neve e terre lontane
ha chiaccherato con altri ospiti venuti dal nord


si e'intrattenuta con lontane parenti


si e' concessa un giro in giostra


ha familiarizzato con gli abitanti pelosi


e con quelli piu' affamati.


Forse per questo poi se ne e' stata anche un po' tranquilla per conto suo


Adesso e' pronta per lasciarci e passare il Natale in una nuova casa.
Se volete la sua compagnia lasciate un commento qui sotto. A fine settimana le manine grassocce di Patagnoma sorteggeranno il prossimo ospite e a malincuore saluteremo la nostra piccola amica.
Attenti pero' che e' un'anima irrequieta, e dopo un po' vorra' ripartire!

venerdì 23 novembre 2012

IL LATO OSCURO


Capisco che faticherete a crederci, ma Patama' ha un suo lato oscuro, nel senso di noir.
Da piccola per esempio, dormiva con le lenzuola tirate sulla faccia anche con cinquantamila gradi, per impedire che crudeli vampiri mordessero il suo tenero collo. Capirete bene che la situazione alla lunga non era gestibile e per questo decise che Dracula, il sommo vampiro per eccellenza, l'aveva presa sotto la sua ala protettrice, mettendola quindi in salvo dagli altri comuni  morti dotati di zanne.
La passione per i vampiri poi è cresciuta con lei, seguendo varie strade...anche se non è mai riuscita a prendere quella di Twilight!
Alle medie sognava una camera tutta nera, con una bara al posto del letto. Divorava romanzi gotici e declamava sanguinolente poesie.
Al liceo, pallida e vestita di nero, si guadagnava il soprannome di Morticia.
Ovvio quindi che anche i cimiteri abbiano sempre avuto un loro terribile fascino per la lugubre creatura. Se poi erano spersi, piccoli e sgarruppati tanto meglio.
Con gli anni il colore si e' fatto via via sempre piu' strada in lei che pero'  trova ancora estremamente rilassante passeggiare nei cimiteri. E non solo perche' non c'e' in giro anima viva (scusate, ma non potevo esimermi...colpa del mio spirito da patata). Se poi ci si va dopo i morti li si trova pieni di fiori colorati. I patasgnaffi piu' piccoli si divertono a raccogliere sassolini e superare ostacoli. I piu' grandi a guardare foto e inventarsi storie . Al pic nic non c'è ancora arrivata, ma non si sa mai!


















venerdì 16 novembre 2012

DI POCHE PAROLE : LA PRINCIPESSA SUL LIBELLO











Se io son di poche parole, qualcuno non lo e', grazie Marilia!
" ...La principessa, in un mare di pizzi, tra le lisce pieghe del blu, sogna fiori coloratissimi e profumati. Il cuscino da lettura accoglie la sua impronta e, intanto, la osserva con sguardo morbido e accogliente!!! Nella casa, intorno a loro, la sera s'infittisce, come il mistero del loro futuro....."

sabato 10 novembre 2012

MUSTARD SOUP


La notte era ancora scura e il letto accogliente. Eppure quattro ragazze (chiamiamole così) eroicamente si sono messe in macchina per raggiungere l'areoporto. Patamà era tra loro anche se faceva finta di niente perchè ha paura di volare.
Nonostante l'ora, la paura e acciacchi vari però alle nove del mattino stavano già facendo colazione all'areoporto di Amsterdam.
La giornata è passata veloce, lavata dall'acqua e riempita di chiacchere. Hanno attraversato un mercato, curiosato in negozietti straripanti di meraviglie, incontrato una quinta ragazza (e questa un po' più di loro) che aveva preso solo un treno.
La sera è arrivata veloce, quasi improvvisa e le luci bagnate erano struggenti e luminose.
Alle undici di sera la macchina passava tra i noti boschi e Patamà rientrava in una casa già silenziosa e addormentata.
La mattina dopo non era più tanto sicura fosse stato un bel sogno o fosse successo davvero. Ma nel cuore, tra le altre cose aveva ancora il gusto di una zuppa di senape...



Oggi fuori piove un mondo freddo, il brodo è pronto in frigo e quindi è venuto il momento di vedere i patasgnaffi che faccia fanno a mangiare la zuppa di senape!


Serve uno scalogno tagliato sottile, e un po' di burro in cui farlo appassire. Io ci ho aggiunto anche mezza mela verde a piccoli pezzi.



Quando mela e scalogno sono diventati morbidi ho aggiunto quattro cucchiai di senape, 125 g di panna acida, 2 cucchiai di Philadelphia.



Intanto ho sciolto in un litro di brodo quattro cucchiai di farina e piano ho versato, mescolando, tutto nella pentola. La zuppa ha sobbollito piano per una ventina di minuti, Patagnoma affamata si è mangiata una pastina e io ho preparato i blinis. 
La zuppa è stata apprezzata, incredibilemente anche da Patasgnaffa, e a me è tornata già la voglia di una mini-irreale-fuga!



giovedì 8 novembre 2012

PATASGNAFFA LA BELLA


Il cavaliere bianco aveva appena attraversato il bosco gelato. Le prime luci di un altro bianco e abbacinante giorno stavano pian piano accendendosi.
Patasgnaffa La Bella si strinse nel suo scialle colorato e, scostando una candida tendina, sbirciò fuori dalla piccola finestra.
Tutto era niveo, gelido e innevato. Gli alti alberi incombevano oltre il tetro steccato fatto di ossa. Uniche note di colore i piccoli funghi velenosi che spuntavano qua e là dalla spessa neve. Le orme del cavallo del cavaliere bianco erano ancora fresche e un lupo ululava in lontananza.
Patasgnaffa La Bella stava per ritirarsi quando con la coda dell'occhio la vide. Era quasi nascosta dai funghi, ma era lì, con gli stessi colori del suo scialle, con gli stessi colori di casa. Una piccola bambolina di legno.
La fanciulla furtiva gettò un'occhiata alla stanza, dove tutto, come fuori era assolutamente bianco, ma la terribile Babagaia che la teneva prigioniera ormai da cento lune, dormiva ancora profondamente.
Patasgnaffa La Bella si chiuse piano la porta alle spalle e affondò i piedi nella morbida neve. In pochi passi raggiunse la bambolina e veloce la nascose in una tasca dell'ampia gonna. Poi si occupò delle oche e raccolse la legna per il fuoco. 
Ben presto arrivò il cavaliere rosso, portando con sè i raggi di un sole, troppo pallido e troppo lontano. La strega si svegliò e la giornata proseguì come sempre, faticosa e immutabile. sospesa in un monotono e abbagliante bianco.
Quando gli zoccoli del cavaliere blu cancellarono le orme dei suoi predecessori, calarono piano le ombre; e la perfida Babagaia scendendo lentamente le scale della sua casa, appollaiata su zampe di gallina,  scomparì nel gelido bosco di ghiaccio.
Solo allora, tremante e impaziente, Patasgnaffa La Bella tirò fuori il suo nuovo tesoro. Ma era così tesa ed emozionata, che spaventata dal grido di una civetta, se la lasciò sfuggire di mano. Cadendo a terra però la bambolina non si ruppe ma si aprì, rivelando nascosta al suo interno, una minuscola Patagnoma. Bastò un sorriso della magica creatura che un lunghissimo arcobaleno comparve nella stanza bianca. La piccola prese per mano Patasgnaffa La Bella, stupita e confusa, e la condusse lungo il sentiero colorato.
Alla fine del cammino c'era Patasgurzo il Valoroso, i cui occhi cerulei erano resi ancor più splendenti dalle lacrime.
Le gesta che lo avevano portato a lasciare la bambolina ai piedi dello steccato erano ormai leggenda. Tutti ormai sapevano della sua caccia all'uccello dalle piume di fuoco, che lo aveva condotto al giardino segreto dove scorreva il fiume delle lacrime perenni. Qui da sempre venivano ad abbeverarsi i cavalli selvaggi, gli unici che potevano cavalcare nel bosco di ghiaccio, gli stessi dei tre cavalieri.
Il biondo principe emozionato abbracciò la sua sorella finalmente ritrovata e, insieme alla magica Patagnoma, fece finalmente ritorno al Patacastello dai mille colori.
E tutto questo grazie all'intervento di due fate delle terre sotto il mare, Ida e Marie.







lunedì 5 novembre 2012

LA PICCOLA SCULTRICE

Quando una fanciulla é in grado di assumere una tale posizione, è in grado anche di giocare con la pasta da modellare



In un piovoso pomeriggio quindi è venuto il momento di tirare fuori il secondo pacco della Crayola.
Sinceramente ero un po' titubante, giochi di questo tipo erano stati banditi da casa l'anno prima quando Patasgnaffa, anni cinque, aveva preparato una lauta merenda alle sue bambole ma poi se l'era pure mangiata.
Patagnoma stessa, dopo aver saggiato incuriosita la consistenza dei salsicciotti colorati, repentinamente ha cercato di ficcarsene un pezzo in bocca....e va bene che sono senza glutine, ma poi non mi avrebbe mangiato la cena!

 

Incredibilmente però, dopo che le ho detto che non era il caso di ingurgitarselaz, se ne è fatta una ragione, anche se poi ha passato la maggior parte del tempo a cercare di infilarsi pezzettini nel naso, negli occhi o nei capelli.... Le extension colorate le stavano effettivamente molto bene!


Pian pianino ha anche iniziato a esplorare tutti gli attrezzi per modellare contenuti nella scatola, apprezzando molto il matterello.... Il prossimo step sarà la pasta!
Patasgnaffa ha passato più di un ora a pastrugnare con questa composto davvero morbido ed é stata molto brava, visto che sta volta, anni sei, non ha mangiato niente!



È stata brava anche Patagnoma che non le ha distrutto niente... ci hanno pensato poi Patasgurzo e i suoi amici, che mi sa erano arrabbiati per non essere stati coinvolti!


giovedì 1 novembre 2012

MELE STREGATE

La strega deve aspettare un pomeriggio che profumi di tempesta, quando le nuvole si ingrasseranno di grigio e il vento del nord strapperà le foglie dai rami scuri.
Allora sceglierà le mele, 8 tra le più rosse e piccoline. Le avrà raccolte nel bosco incantato della terra al confine del sogno, sfidando le ire della piccola ma feroce Patagnoma.
Con lacrime di unicorno le laverà bene, dopo aver levato il picciolo.



Infilzerà con bacchette di legno di salice piangente i piccoli cuori e finalmente si occuperà della fatale mistura.




In un pesante paiolo farà sciogliere in 200 ml di rugiada di palude (acqua) 900 gr di polvere di ossa di Bambi (zucchero). Quando il composto borbotterà le prime bolle, rimestando paziente dovrà aspettare che raggiunga i 100 gradi. Solo allora verserà 50 gr muco di orco (miele), una spolverata di pelle secca di ramarro (cannella), qualche dente cariato di ratto (chiodi di garofano), e qualche goccia di sangue di fata (colorante alimentare rosso).
Se ne starà lì a mescolare ancora, cantilenando antiche maledizioni alternate a canzoni di Pupo, e quando il tutto raggiungerà i 150 gradi ci tufferà le innocenti mele.


In pochissimo il fatale composto si indurirà e i denti degli incauti e molesti Troll rimarrano lì incastrati, portandoli inesorabilmente verso una lenta seppur dolce morte.


....se per caso volete preparare le mele per teneri frugoletti di specie umana usate gli ingredienti tra parentesi e immergete velocissimamente le mele nel composto, in modo che la corazza che le farà risplendere non sia indistruttibile! (io ovviamente le ho preparate per Troll)