venerdì 29 luglio 2011

LURIDI

Questa settimana i Patasgnaffi hanno fatto, come l'anno scorso, un campus di inglese.
Il mio campus preferito perchè l'unico che non batte ciglio e mi prende sia la marmocchia dell'asilo che il giovanotto delle elementari...Il fatto che di inglese non facciano quasi nulla, di fronte a tale disponibilità, passa nettamente in secondo piano...e chissà se l'anno prossimo mi prendono anche il piccolo koala!
L'anno scorso si teneva in una fattoria incantata in un bosco della Val Cuvia e io mi sobbarcavo volentieri il tragittone. Quest'anno anche volendo non sarei riuscita a passare tre ore al giorno in macchina, ho come il sospetto che Patagnoma non avrebbe punto gradito! E voilà, magia magia, hanno spostato il campus dietro a casa nostra! Certo il posto è meno incantato, un po' puzzolente e infestato da insetti molesti, ma i bambini si abituano a tutto.
Come l'anno scorso ai Patasgnaffi è piaciuto molto, anche a Patasgurzo che è sempre reticente quando il programma non prevede di rincorrere senza sosta una palla. Invece a sorpresa si è divertito, non solo a fare gli innumerevoli e creativi lavoretti (fatti davvero dai bambini e non dalle maestre come accade, ahimè, a scuola e all'asilo) ma anche a occuparsi di caprette, a fare escursioni nel bosco e addirittura a montare un pony (la diffidenza del giovine verso gli animali tutti è per me fonte di continuo stupore e perplessità).
La sera ritornavano stanchissimi ma allegri e soprattutto luridi. Vedere su di loro la tangibile traccia di cibo, terra e colore ha riempito ogni sera la vasca da bagno di acqua, la lavatrice di vestiti e il cuore di Patamà di gioia.

lunedì 25 luglio 2011

LA GATTA MORTA

Che Patasgnaffa avesse un'indole seduttiva si poteva dire sin dalla primissima infanzia, a volersi sbilanciare sin dalla più lontana vita intrauterina.
Gli uomini sono spesso vittime delle sue attenzioni e dei suoi sorrisi.
Gli amici di Patasgurzo sono sempre accolti con gridolini.
Ma da quest'estate si decisamente scatenata.
Al mare ha preso di mira un povero amico di Patasgurzo costretto a passare gran parte del suo
tempo a scappare da una civetta stridula che lo rincorreva cercando di baciarlo....
Questo fine settimana eravamo ospiti di nostri cari amici.
Patasgnaffa ha messo gli occhi sul fratello ventenne del padrone di casa e da allora non lo ha più mollato. Si aggirava tra casa e giardino invocando il suo nome (quando se lo ricordava, lei è femmina, volubile e smemorata!). Lo bloccava negli angoli e lo braccava spingendosi a cercarlo persino in bagno. Sta mattina gli ha riservato il suo migliore buongiorno e, non mollando mai la presa, è riuscita ad attiralo nella sua tenda rossa.
La sua tecnica per adesso consiste nel martellare il prescelto e prenderlo per sfinimento....perfezionando la tecnica intravedo per lei un futuro di successi.

venerdì 22 luglio 2011

LA TORTA DI NONNAMI

Nonnami non è mai stato un tipo da dolci. Patamà, se si impegnasse, potrebbe forse contare sulla punta delle dita (usando anche quelle dei piedi però)le torte della sua mamma.
Certo ogni compleanno si esibiva in coloratissime crostate di frutta, con base di pan di spagna già fatto e luccicanti di gelatina, ma più o meno si fermava lì.
Quest'anno invece, complice forse una precedente massacrante dieta, il suo equilibrio zuccherino deve aver preso uno scossone e si è messa a far torte.
Non crostate o torte margherita. Neanche lussureggianti torte al cioccolato. No, torte scultura, meravigliose...in fondo più un esercizio artistico che pasticceria.
Patasgurzo ha così avuto una torta palla, metà basket metà calcio...una perfetta sintesi della sua anima schizoide. Patasgnaffa una bella principessa che è stata sadicamente decapitata.
Per non farsi però mancare intramontabili classici, i Patasgnaffi si sono fatti fare una torta con la panna e i frutti di bosco....che è l'unica ad essere stata finita.
Insomma...da quasi nulla a tre fantastiche torte in un colpo solo...Nonnami sta decisamente recuperando!

giovedì 21 luglio 2011

NOVE


Nove anni fa Patamà si svegliava nel cuore della notte in un letto bagnato. Sussurrava a Patapà che il piccolo stava per arrivare, ma che non c'era fretta perchè ancora non aveva contrazioni. Patapà annuiva e si rimetteva a dormire,che la sera prima era uscito con gli amici!
Le lenzuola erano verdi, con dei larghi fiori bianchi. Le lenzuola della nonna quando stava a Venezia.
La mattina impazienti i futuri patagenitori andavano in ospedale, si sistemavano e con calma decidevano che le contrazioni potevano anche cominciare.
I letti erano bianchi e le porte arancioni.
Tutto era tranquillo, tutto era sotto controllo....per l'ultima volta.
Iniziava il travaglio, Patamà si sorprendeva a gridare, anche se aveva giurato che lei no, lei non lo avrebbe mai fatto. Patapà si prendeva anche un morso.
In sala parto c'era un grande letto giallo e fuori il sole era velato.
Patamà spingeva, spingeva, spingeva e ancora. La stanza si riempiva di gente, Patamà si vedeva come in un film e pensava che così doveva essere la fine. Con la forza, di tre persone, Patasgurzo finalmente sgusciava in questo mondo.
Fuori era buio e dentro la luce era accecante.
Patamà vedeva per un istante un esserino tutto biancstro e rosso di sangue, e nel suo stravolgimento ne restava...impressionata. Non faceva a tempo a provare altri sentimenti, che per il piccolo era tempo di bagno e per lei di sala operatoria.
La stanza era blu e i medici avevano dovuto lasciare lì la pizza.
La notte, la notte è stata la più lunga della vita di Patamà. Ancora ricorda la solitudine e il freddo, un freddo così intenso che non lo ha mai più provato.
Le coperte erano sempre di più e di diverse sfumature marroni.
Patamà piangeva, piangeva per se stessa, martoriata e svuotata e per quel piccolo bambino che ancora non conosceva, ma che sarebbe sicuramente rimasto figlio unico.
Finalmente il giorno dopo Patamà conobbe il suo biondo principe azzurro che le avrebbe prosciugato l'anima e inondato il cuore.
Amore mio grandissimo.

mercoledì 20 luglio 2011

DI POCHE PAROLE:VITA DA MARE

Svegliarsi e coccolarsi è un piacevole obbligo,


Poi con molta calma ci si reca in spiaggia...alla spicciolata e Patagnoma è sempre l'ultima...pigra che non è altro!


Si ritorna a casa e i Patasgnaffi svolgono la bassa manovalanza


dopo pranzo c'è chi dorme, chi fa i compiti e chi si dedica al suo"lavoratorio"


A questo punto urgono nuove coccole, e viene chiamato anche Patapà...


Un bagnetto in compagnia, sperando che Patagnoma non arricchisca l'acqua con elementi interessanti....


Si progetta la serata....la giornata non è mica finita, aperitivo da amici...e che vista!


Cena al ristorante, con tavolo rigorosamente under 10...per la gioia di tutti...tranne che del cameriere e dei vicini!


E perchè poi farsi mancare la discoteca....già perchè!?


Finalmente a casa...un libro nell'acquario e buonanotte a tutti!

lunedì 18 luglio 2011

STAGIONI

La notte di Aprile del giorno in cui è nata Patagnoma, Patamà si è messa il cappotto ed è andata al piccolo ospedale sotto il castello.
Durante la settimana di degenza ha visto, sotto un terso cielo blu, riempirsi di fiori la collina di fronte. Ha visto medici, infermiere, puericultrici, ostetriche, parenti, visitatori, gente che non c'entrava niente, passare nei corridoi sempre più nudi e arrossati. Quando finalmente è uscita è stata avvolta da una morbida ondata di aria calda, gli occhi le si sono riempiti di verde e colori e il naso di profumo d'estate.
E ha pensato che non ci fossero proprio più le mezze stagioni.
Le ultime due settimane al mare sono passate piacevolmente tra nuvole passeggere, sprazzi di sole azzurro, ventate di caldo e aria frizzantina. La spiaggia era semi deserta, le sdraio chiuse e tal volta la prima fila spariva per lasciare spazio al mare che giocava ad alzare la voce.
Lungo la strada del ritorno il cielo si è incupito, i toni ingrigiti e una persistente pioggerella ha avvolto Zazà.
Il lago si è manifestato in un giunglesco tripudio di verde e amici hanno accolto gli ex marini per passare insieme un uggioso pomeriggio, intorno al tavolo, confortati dalla luce delle lampadine.
Patamà, dopo una notte passata a sentire il ticchettio della pioggia sulla sua testa si è alzata baldazosa e ha prontamente portato i Patasgnaffi a scuola. I cancelli erano chiusi e un signore gentile le ha spiegato che era metà luglio e l'estate era appena cominciata.
E ha pensato che le mezze stagioni esistono ancora....nei momenti sbagliati!

venerdì 15 luglio 2011

ANIMALI

Patasgnaffa ha sempre amato gli animali.
Fin da piccola si strapazzava il gatto, correva incontro a cani di tutte le taglie, accarezzava mucche, saliva impavida su giganteschi cavalli e addirittura si sdilinquiva davanti a viscidi serpenti.
Quindi immaginate il mio timore quando, per la prima volta, mi chiese cosa fosse il salame, suo alimento d'elezione insieme al cioccolato(per una ragione misteriosa però odia il salame al cioccolato). Sorprendendo tutti non fece una piega, disse "Povero maiale" e fece scorta di fette.
Così fece davanti a una bistecca, si mangiò senza batter ciglio un coniglio e volle assaggiare l'asino....che tra l'altro aveva conosciuto!
Il fatto che mangiamo gli animali non sembra turbarla affatto, anzi oggi mi ha chiesto di che animale fosse fatta la focaccia!

mercoledì 13 luglio 2011

PATApostSGNAFFO: PASTA ALLA PATAGNOMA

Patamà:Cosa vuoi mangiare oggi amore?
Patasgnaffa:Annora, prendi la pasta, la cuoci ci metti il pesto, la mortadella e dei mirtilli.
Patamà:Va bene, che bella ricetta, e come la chiamiamo? Pasta alla Patasgnaffa?
Patasgnaffa:No Pasta alla Patagnoma (non si capisce se sia un omaggio o uno scarico di responsabilità!)

La pasta è stata fatta. Il farro ha sostituito la pasta e proprio non c'e l'ho fatta a mettere mirtilli, lo so sono vecchia dentro! Però ci ho messo le mozzarelline che sono anche loro piccole e tonde...ce la siamo mangiata fredda ed era buonissima!

PATApostSGURZO: UN GIORNO TUTTI INSIEME

Patasgurzo è ufficialmente grande e se può andare in vacanza da solo può anche ritagliarsi uno spazio nel blog...che poi è anche un modo per tenersi un pò in esercizio scolastico!!!

Io e Dodo e Ale (un mio amico di Zoagli) siamo stati un giorno insieme.
La nostra famiglia è andata in spiaggia e io sono stato invitato da Dodo e Ale per la seconda volta consecutiva.
Per cena ,dopo le appassionanti partite ai videogiochi e calcio (con la tripletta di Dominguz), Dodo, Ale, Guido(i miei amici di Zoagli) sono venuti da me.
Mi sono proprio divertito!

lunedì 11 luglio 2011

MA QUANTI CAPELLI

Quando ancora erano giovani e soli i Patagenitori, talvolta, fantasticavano sulla futura prole. In particolare un giorno in Bretagna persero del tempo in un negozio a guardare tutine, calzini e cappellini tutti rigorosamente a righe. L'indumento che più sciolse loro il cuore era un piccolo cappellino. Un cappellino fondamentale per la loro futura creatura che ancora non esisteva ma era dotata di affettuoso nomignolo: Pelatino.
Quella vacanza fu decisiva, piccoli bellissimi vestiti, spiagge sconfinate e francesissime e numerosissime giovani famiglie da cartolina convinsero i Patagenitori a diventare tali, e il Pelatino fu messo in cantiere.
Un mese prima del parto durante una visita la ginecologa comunicò a Patamà di aver sentito i capelli e un'ostetrica di nome Rugiada (non è un nomignolo da blog!)disse, rincuorando una sofferente donna appena entrata in sala parto, di vedere già i capelli.
Patamà poi spinse per altre quattro ore ma quando Patasgurzo nacque subito (forse non subito...per un po' i suoi pensieri furono alquanto vacui) capì sia l'ostetrica che la ginecologa. Infatti aveva avuto due bambini, Patasgurzo e i suoi capelli. Dei capelli folli, tantissimi, biondissimi e perfettamente acconciati. Venivano a vederlo da altri reparti. Ci furono visite di puericultrici ormai pensionate e Patamà cominciò ad abituarsi, andando in giro con la carrozzina, a sentirsi dire sempre, per prima cosa: "ma quanti capelli!".
Poi rimase incinta di Patasgnaffa, una femmina, lo specchio materno per eccellenza, e si preparò ad accogliere tra le sue braccia una biondissima pelatina.
Ma ecco comparire un'altra testa piena di capelli e questa volta erano pure scuri.
Di nuovo il primo commento della gente davanti a questa minuscola creatura fu quasi sempre: "ma quanti capelli!".
Arrivò anche il turno di Patagnoma. Patamà a quel punto aveva rinunciato al suo "Pelatino", però ancora cullava il sogno di una biondissima e boccolosa creatura.
Ma ecco sbucare fuori lo stampino dei primi due, con folti capelli forse ancora un poco più scuri.
E ancora la prima cosa che tutti dicono è: "ma quanti capelli!".

"LA MATERNITÀ"

Una spiaggia assolata, un cielo terso e un mare limpido. Una mamma bionda tiene in braccio una bianca frugoletta tutta nuda. Un capolavoro di panna e zucchero. La creatura spalanca la sua boccuccia, come un uccellino nel nido. La madre sorride e le porge un turgido seno pieno di latte e miele. La piccola si attacca e con le manine disegna cerchi delicati sulla pelle appena arrossata dal sole della mamma. Parte un coro di cicale e un quartetto d'archi. Una meraviglia bucolica....La bambina cambia di appena un tono il colore alle gote e piega leggermente una paffuta gambotta...parte un geyser di cacca che inonda il passeggino vicino...il nostro per fortuna!

venerdì 8 luglio 2011

TUTTI AL MARE....

.....si fa per dire!
ormai sono al mare da una settimana e sono più pallida di uno stracchino appena uscito da una catacomba. Avevo previsto di abbronzarmi poco, per carità...ma non pensavo di rimanere a questi livelli.
Patagnoma piccolina non aiuta molto. I primi giorni aborriva la spiaggia e urlava addirittura terrorizzata.Oggi è andata meglio forse sta facendosene una ragione! In compenso ha preso a farsi gran ronfate notturne, cosa di per se che vale più di mille bagni in acque cristalline(o meno!).
Ma soprattutto quella che non collabora sono proprio io, che mi sono adornata il viso con un grazioso erpes che mette in risalto i miei zigomi come poche altre cose al mondo...quindi niente sole, quindi pochissima spiaggia.
Credo di esserci andata in tutto non più di quattro ore...di cui ben una oggi. Oggi è stata una vera giornata di mare e forse mi si è arrossata una spalla.
I patasgnaffi hanno invece ritrovato le loro sane abitudini marine: Patasgurzo gioca a calcio in piazza (!!!) e Patasgnaffa dipinge sassi...all'ombra. Prevedo che in poco torneranno anche loro belli pallidini!

lunedì 4 luglio 2011

UNA BOTTA DI VITA

Le vacanze in Liguria mi danno sempre un senso di qualcosa di familiare, di prevacanza, di un salto nel parco vicino a casa in attesa di qualcosa di più forte, esotico e sconosciuto. Quest'anno poi, nel solito paesino, oltre ai soliti amici, abbiamo incontrato, in soli due giorni, un sacco di amici milanesi che non ci aspettavamo necessariamente di incontrare. Più che una vacanza sembra una passeggiata in Ticinese nei tempi andati della spensierata gioventù (!!!). E' inaspettato e divertente, abbiamo cenato e bevuto aperitivi, proprio come una volta, solo con qualche figlio in più! Tra un appuntamento e un incontro abbiamo anche recuperato i Patasgnaffi grandi, sempre più grandi, più biondi e più abbronzati. Un tuffo al cuore e un boccheggiante bacio

sabato 2 luglio 2011

E LA MAMMA DOV'E?

In questa settimana senza i Patasgnaffi grandi, con solo una Patagnoma da sbaciucchiare, Patamà ha adottato nell'ordine: un'emicrania martellante, una gastrite dolente, un erpes strisciante e un torcicollo paralizzante. E così quella che ieri ha messo piede su suolo marino era una creatura spettinata (provate voi a pettinarvi con il torcicollo!), dal colorito giallognolo cosparso di graziose pustole e stranamente rigida nei movimenti. Domani quando i bimbi grandi la incontreranno non mi stupirei se le chiedessero: "e la mamma dov'è?".